L’obiettivo
Un bel discorso, lungi dal limitarsi a soddisfare le esigenze
dell’oratore, deve tenere conto soprattutto delle aspettative del
pubblico che lo ascolterà. Infatti, come possiamo riuscire a
coinvolgere il destinatario della nostra comunicazione? Evidenziando
passaggi, conclusioni o conseguenze imperniate nel nostro discorso
che costituiscano per lui vantaggi tangibili! Quindi, prima di
prendere la parola, cercate per quanto vi è possibile di chiarirvi
le idee su ciò che voi volete dal vostro interlocutore, tenendo
presente che il successo del vostro discorso dipende soprattutto
dalla individuazione delle aspettative del vostro pubblico
destinatario. Chiedetevi: a chi parlerò?
Ricordate la nota del capitolo precedente sul riscaldamento a legna
invece di quello a metano? Se l’assemblea condominiale fosse stata
costituita per intero da ferventi ambientalisti il nostro relatore
occasionale avrebbe soddisfatto in pieno le esigenze dell’assemblea.
Se ne deduce che quanto più riuscirete a soddisfare le esigenze del
pubblico che vi sta di fronte tanto più facilmente le vostre istanze
saranno accolte. È di fondamentale importanza, quindi, conoscere le
caratteristiche della platea con la quale vi dovrete confrontare.
Formulate il vostro obiettivo in modo chiaro e circostanziato,
ricordando però che un desiderio personale non predispone
automaticamente le altre persone a condividere i vostri fini.
Provate a calarvi nei panni del destinatario facendo però attenzione
a non attribuire al pubblico considerazioni banali e sentimenti
scontati. Inoltre, evitate di porvi domande del tipo: “se io mi
trovassi al posto del pubblico come reagirei a questo intervento?”
Sono questi atteggiamenti mentali che vi porterebbero fuori strada,
immaginando che la platea condivida a priori i vostri parametri di
giudizio. Quindi, mentre definite il vostro obiettivo, guardatevi
bene da considerazioni errate suscettibili di condizionare, o
persino di compromette l’efficacia della comunicazione. Ancora, non
date mai per scontato che il pubblico:
-
Conosca già abbastanza bene l’argomento che andate a trattare.
-
Sia interessato ai contenuti come lo siete voi.
-
Sia predisposto positivamente all’ascolto.
Inoltre, man mano che
procedete assicuratevi che:
-
Tutti i punti del discorso risultino sufficientemente chiari.
Ricordatevi che state parlando agli altri e per gli altri, dunque
dovete soddisfare le esigenze degli altri non le vostre.
Nello svolgimento della mia attività professionale mi sono trovato
spesso ad ascoltare “relatori” impegnati quasi esclusivamente a
dimostrare al pubblico la propria erudizione con l’ostentazione di
astrusi termini tecnici o letterari. Ad auto contemplarsi
specchiandosi nelle proprie parole mentre argomentano al pubblico.
Ho sentito troppi “critici letterari” dare per scontato che la
platea fosse in grado di orientarsi tra i riferimenti storici o
biografici che si andavano elencando, con l’unico risultato di
annoiare il pubblico e predisporlo negativamente sull’argomento
trattato.
Alfred Adler, neurologo e psicanalista austriaco vissuto nel primo
900’, autore di un interessante trattato sullo stile e sul “sé”
creativo oltre che di una importante teoria sulla personalità
scrisse: “L’individuo che vede le cose dal suo punto di vista e non
si interessa degli altri, ha più difficoltà nella vita e procura più
danni al prossimo. Sono questi gli individui che falliscono sempre
nei loro intenti”.
Credo si possa affermare che, il segreto di una comunicazione
verbale efficace sia nella costante ricerca di un punto di
equilibrio fra le nostre e le altrui esigenze. |